Luigi Sacco (Varese 1769-Milano 1836), laureato in medicina a Pavia nel 1792 come alunno del Collegio Ghislieri, dedicò tutta la vita alla diffusione della vaccinazione antivaiolosa secondo il metodo messo a punto da Edward Jenner nel 1796, il primo vaccino della storia.

Intorno al 1809, anno in cui venne stampato il suo Trattato di vaccinazione, poteva orgogliosamente affermare che circa 1.500.000 persone erano state vaccinate (500.000 per mano di Sacco stesso). Intorno agli anni ’80 del Novecento il vaiolo è stato dichiarato debellato.

Medaglia in metallo, dal colore rossastro, raffigurante in rilievo il profilo di Luigi Sacco, ricciuto, sbarbato e con accenno di basette

Medaglia raffigurante Luigi Sacco

 

Una tavola del Trattato di vaccinazione pubblicato da Sacco nel 1809 che mostra le mammelle di una vacca con le pustole del vaiolo vaccino

Una tavola del Trattato di vaccinazione pubblicato da Sacco nel 1809

 

Qui sotto, immagini di cere didattiche che corrispondono a tre tavole del Trattato di Sacco, eseguite all’inizio del XIX secolo sotto la direzione di Pietro Moscati, Direttore Generale della Pubblica Istruzione del regno d’Italia, per addestrare i medici nelle tecniche di vaccinazione.

 

Cera raffigurante le mammelle di una vacca con pustole da vaiolo vaccino

Cera di mammella di vacca, con pustole di vaiolo vaccino

Zampe di cavallo colpite da giavardo

 

Due braccia di fanciulla in cera che mostrano diverse risposte alla vaccinazione; a sinistra, le pustole restano piccole e il rossore è molto diffuso (vaccino spurio, non efficace e da ripetere), a destra, le pustole sono più grosse e ben formate, con rossore meno diffuso (vaccinazione di successo).

Braccia di fanciulla che mostrano diverse risposte alla vaccinazione (a sinistra, vaccino “spurio”, da ripetere)