Lunedì 19 maggio 2025

  • Ore 18.00: inaugurazione mostra temporanea, con visita guidata gratuita
  • Apertura serale dalle 18.00 alle 20.00
Martedì 20 maggio 2025
  • Dalle ore 15.00 alle ore 20.00: apertura mostra al pubblico (con acquisto del solo biglietto d’ingresso)
  • Ore 15.30, 16.30, 18.00: visite guidate alla mostra (al costo aggiuntivo di 5€)
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    Scarica la app del museo per poter accedere durante la visita, attraverso i codici QR disposti sui pannelli esplicativi della mostra, a contenuti speciali e testi in inglese:

     


    Quando e come nasce l’Università di Pavia? Da dove vengono i suoi miti identitari? A chi assegnare la sua paternità?

    A queste domande vuole rispondere la nuova mostra temporanea del Museo per la Storia dell’Università di Pavia, in collaborazione con il CeSUP – Centro per la Storia dell’Università di Pavia. L’obiettivo fondamentale è la distinzione del mito dai dati, ricavati dalla ricerca storica, evidenziando e dando valore anche ai preziosi frammenti di storia e di effettiva grandezza culturale che sono stati sfruttati per costruire i più grezzi impasti delle mitologie fondative dell’Università di Pavia.

    La mostra “Alle origini dell’Università di Pavia: storia, miti, storia dei miti” sarà inaugurata lunedì 19 maggio 2025 alle ore 18.00; l’accesso al museo e la visita guidata saranno offerte gratuitamente ai partecipanti.

    L’inaugurazione avrà luogo al termine della prima giornata del convegno organizzato dal CeSUP – Centro per la Storia dell’Università di Pavia con la partecipazione del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pavia e del Collegio Ghislieri “Il capitolare di Lotario e l’Università di Pavia, 825-1925-2025. Storia e invenzione di una tradizione”, che si terrà lunedì 19 e martedì 20 maggio 2025, ore 9.00-18.00. Il 20 maggio saranno proposte visite guidate nelle ore 15.30, 16.30, 18.00 (al costo aggiuntivo di5€).

    Il percorso, allestito nella sala mostre temporanee del Museo per la Storia dell’Università di Pavia, sarà poi visitabile dal 20 maggio al 19 dicembre 2025 durante gli orari di apertura del Museo (mar 15.00-18.00, mer 10.00-13.00, ven 10.00-13.00), con il solo acquisto del biglietto d’ingresso; le visite guidate durante l’anno saranno organizzate nelle giornate di martedì alle ore 16.30, a partire dal 27 maggio, e in alcuni sabati e domeniche indicati sul sito del Museo (https://museoperlastoria.unipv.it/), al costo aggiuntivo di 5€ e su prenotazione.

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    La mostra illustrerà la storia non solo del più noto mito che lega la fondazione dell’ateneo pavese al Capitolare di Lotario dell’anno 825 ma anche di altri due miti, antecedenti e meno noti, che associavano la fondazione ai re longobardi e a Carlo Magno.

    L’Università nasce, a tutti gli effetti e ufficialmente, il 13 aprile 1361, con la fondazione dello Studium Generale, per volontà di Galeazzo II Visconti. Tuttavia, nell’arco dei secoli, sono state proposte ben tre origini differenti: il primo mito, longobardo, fu proposto dai Visconti stessi come parte di un disegno di legittimazione del proprio dominio politico, immaginando la nuova istituzione come una continuazione delle tradizioni e del glorioso passato della capitale del regno longobardo.

    Il secondo mito, carolingio, prese piede all’inizio del XVI secolo associando la fondazione dell’Università direttamente a Carlo Magno e alla presenza a Pavia di un monaco irlandese inviato dall’imperatore, come in altri luoghi d’Europa, per promuovere lo sviluppo del sapere. A diffondere questo mito furono soprattutto ex alunni dell’ateneo, interessati a dare prestigio all’istituzione che li aveva laureati.

    Nel Settecento questi miti cominciarono a essere sottoposti al vaglio della critica storica. Iniziatore di questa linea scientifica, che si proponeva di “liberare la verità da tante favole”, fu Ludovico Antonio Muratori, a cui si deve non solo la prima edizione a stampa del capitolare di Lotario I dell’825 ma anche un’acuta analisi che metteva in discussione la possibilità di tracciare una linea di continuità tra l’antico glorioso passato culturale di Pavia e la fondazione effettiva dell’Università di Pavia nell’epoca viscontea.

    Il terzo mito, quello della fondazione riconducibile al capitolare di Lotario dell’825, sorse nel 1925 per iniziativa della stessa Università di Pavia per riaffermare la solidità gloriosa dell’istituzione, in particolare rispetto alla recentissima fondazione dell’Università degli Studi di Milano nel 1924. Insieme a questa linea di rivendicazione, che permetteva di vantare undici secoli di vita, si tracciò anche una seconda linea di rivendicazione che permetteva di competere con l’antichità dell’Università di Bologna adducendo l’esistenza nell’XI secolo a Pavia di una “scuola” giuridica facente capo a Lanfranco e agli “antichi maestri pavesi”. Le celebrazioni furono imponenti registrando, tra le altre cose, la partecipazione di moltissimi rappresentanti di atenei di tutto il mondo e del re d’Italia Vittorio Emanuele III, che fu insignito della laurea honoris causa e presiedette all’inaugurazione del monumento a Lanfranco e agli altri giuristi pavesi eretto nel cortile del Rettorato.

    Il mito lotariano fu consolidato nel 1961 durante le celebrazioni per i 600 anni dalla fondazione effettiva dell’ateneo. Per l’occasione si decise di collocare i due bassorilievi dell’imperatore Lotario e del fondatore Galeazzo II Visconti che oggi si vedono all’ingresso del Palazzo Centrale dell’Università. Un increscioso scambio di persona condusse però a raffigurare un “falso Lotario” al posto di quello vero. La mostra racconterà anche questa storia utilizzando in particolare ricostruzioni 3D ingrandite dei sigilli raffiguranti i due imperatori.

     

    Comitato Scientifico: Lucio Fregonese, Dario Mantovani

    Curatrici: Ester Maria Bernardi, Anna Letizia Magrassi Matricardi, Silvia Sanza